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La costa dei trabocchi, chiamata così per la presenza di numerosi trabocchi, è costituita da Circa 60 Km, di litorale, famosa in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità. Vi sono tratti di spiaggia bassa e sabbiosa, tratti a ciottolate oltre a tratti alti e rocciosi. I paesi che la compongono sono: Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chetino, Rocca San Giovanni ,Fossacesia, Torino di Sangro,Casalbordino, Vasto, San Salvo. I trabocchi costruiti lungo questo tratto di costa, sono situati totalmente in acqua,collegati alla terra ferma per mezzo di una passerella più o meno stabile posta trasversalmente rispetto alla costa. Da questa si protendono verso il mare bracci di legno (pennoni) costituiti dalle “antenne” e dalle ”antennine”che servono per sorreggere i quattro angoli della grande rete (bilancia) che è calata e issata con l’aiuto di un grande ARGANO fissato al centro della piattaforma. Su questa è costruita una cabina di legno per potersi riparare in caso di temporale e dovedepositare tutte le attrezzature.
In località “Le Morge” (Morge è una forma dialettale dal latino murex – murice poi sasso, roccia SCOGLIO) è stato costruito nel dicembre 1918 e gennaio 1919 l’unico trabocco esistente a Torino di Sangro. E” stato realizzato per D’ORAZIO GINESIO “zi ginesie” dagli “Scirocco” di San Vito. Il pescato era abbondante ed era commercializzato nell’entroterra dai fratelli Cinquina e portato a spalle dallo stesso D’Orazio dentro dei canestri e venduto alle famiglie che abitavano nelle masserie sparse per la campagna. Nel 1933 Ginesio aiutato da Vitantonio Veri e i quattro figli Smontano il trabocco alle “Morge” e lo rimonta a punta Aderci – Vasto sul sito lasciato libero dal trabocco di Nicola Veri andato in rovina dopo la sua morte. E” un insuccesso clamoroso. Il sito non è più adatto per la pesca. Smontano e ricostruiscono il trabocco alle “Morge”. Nel 1948 “zi Ginesie” in disaccordo con i figli vende il trabocco e una barca per 40.000 lire a FERRANTE ANTONIO “Lu cillare” originario di Lanciano si stabilisce a Torino di Sangro e inizia l’attività di traboccante. Nel mese di agosto del 1951 il figlio diciottenne Vittorio tuffandosi da un’antenna del trabocco muore. Da quel momento il trabocco è stato abbandonato e con il passare del tempo distrutto.
Nel 2001 il compianto Sindaco Donato Iezzi propone la ricostruzione del trabocco. Con il passare degli anni tutto è cambiato e il trabocco non avrebbe svolto più la sua funzione secolare d’integrazione dell’economia agricola anche perché il mare non offre più pesce nella stessa quantità e qualità del passato. Lo scopo della sua ricostruzione è quello d°identif1care questo splendido tratto di costa e di inserirlo in un percorso turistico insieme alla Lecceta, al Cimitero Inglese e alla foce del fiume Sangro. Nel 2005 la Regione Abruzzo stanzia dei fondi per interventi alle aree protette. Anche se l’area dove doveva essere ricostruire il trabocco non rientrava dentro il perimetro della riserva si è riuscito a dimostrare che comunque ricadeva nell’area S.I.C. (Sito d’interesse Comunitario). Il comune presenta il progetto che è approvato dalla Regione Abruzzo e finanziato.